| Riporto l'articolo da LiberoNews: MILANO, 14 apr - Il grande successo, se non il successo tout court, è arrivato con i Cesaroni. Ma per Alessandra Mastronardi più che una benedizione tutto ciò comincia a essere una maledizione. La maledizione di Eva, per essere precisi. Insomma, giovane e di belle speranze, la 22enne di origini partenopee si sente imprigionata nel ruolo che pure le ha fatto conquistare la grande notorietà, oltre che una scrittura nella serie tv Romanzo Criminale tratta dall'omonimo libro di De Cataldo e in onda dal prossimo autunno su Sky.
Eva Cudicini, la timida e romantica figlia di Lucia Liguori - Elena Sofia Ricci (alle prese con una pericolosa attrazione ricambiata per Marco Cesaroni - Matteo Branciamore, figlio del nuovo marito della madre: no, non è una telenovela, è una fiction) e Alessandra Mastronardi non sono la stessa persona. «L'attaccamento dei fan mi fa piacere, ma mi preoccupa la confusione che molti fanno tra finzione e realtà - spiega l’attice in un'intervista a Tv Sorrisi e Canzoni -. Mi chiamano Alessandra, ma poi pretendono che mi comporti come Eva. Mio padre che è psicologo mi ha chiesto se voglio aiuto per questa sovrapposizione, ma per ora riesco a farcela da sola. Certo, dopo gli otto mesi di riprese che farò per la terza serie de I Cesaroni mi piacerebbe davvero interpretare un personaggio sopra le righe e comunque completamente opposto a me. Una vera cattiva, una ribelle. In Italia si fissano su un viso carino e ti appiccicano un'etichetta. È una mentalità un po' provinciale».
Una cattiva e una ribelle? Magari al prossimo giro, visto che nell’immediato futuro per Alessandra c’è ancora una volta Eva. «La sceneggiatura del film (ispirata all’amore tra Eva e Marco, ndr) sarà pronta tra un mese, nel cast ci saranno naturalmente Alessandra Mastronardi e Matteo Branciamore, ma anche alcuni special guest», ha recentemente svelato Carlo Bixio, produttore della fiction per Publispei. «Il film sarà un mezzo per raccontare storie che nulla hanno a che fare con la serie, ma ne sono la diretta derivazione. Cercheremo di sfruttare al meglio le capacità interpretative dei due protagonisti: credo che Alessandra e Matteo abbiano un forte potenziale espressivo».
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