SI QUESTO è QUELLO CHE HO TROVATO
Un Posto al Sole: gli dei della soap italiana
Un sogno dal sapore antico arriva a coronare le duemila puntate che la soap di Raitre "Un posto al sole" compie in questi giorni, esattamente venerdì 28 ottobre.
Non è sempre la notte padrona dei sogni, a volte basta un libro, gli occhi si chiudono e la mente vaga. È quanto accade a Raffaele Giordano (Patrizio Rispo) storico portiere di palazzo Palladini, presente sin dall'inizio, nel lontano 21 ottobre 1996. Seduto in guardiola, in un giorno come tanti, Raffaele inganna il tempo leggendo un libro sull'antica Grecia e si appisola: così comincia la puntata numero "2.000", girata il 26 e il 27 luglio scorsi. Nel sogno, il custode sprofonda nei sotterranei dell'Anfiteatro Flavio di Pozzuoli ed entra nel mondo della mitologia greca. A cominciare da Ares, che ha il volto di Roberto Ferri (Riccardo Polizzy Carbonelli). E, se nessuno all'infuori di lui poteva essere il dio della guerra, nessun'altra poteva raffigurare Eris, la dea della discordia e del caos, meglio di Marina Giordano (Nina Soldano), donna intrigante e attaccabrighe. La bella e austera Athena è la dottoressa Ornella Bruni (Marina Giulia Cavalli), moglie di Raffaele.
Le due guardie sono il giornalista Michele Saviani e il fotografo Andrea Pergolesi, rispettivamente gli attori Alberto Rossi e Davide Devenuto. Durante le riprese, era impossibile non scoppiare a ridere: le facce moderne di quei due ragazzi vestiti da guerrieri, i capelli ricci e biondi di Marina Giulia Cavalli, le battute di Polizzy Carbonelli, l'arrivo di Marzio Honorato nelle spoglie di Poggidone (dal nome di Renato Poggi, cognato di Raffaele nella finzione), tutto era motivo di scambio di battute tra gli attori, spesso richiamati all’ordine dal regista Stefano Amatucci.
La trama del sogno racconta, più o meno, le scaramucce quotidiane della soap. Il tutto, però, diventa materia per un particolare processo che si svolge in un'insolita aula di tribunale. Sotto accusa, infatti, c'è l'intera umanità. A rappresentarla è l'imputato Raffaele, unico personaggio a cui è concesso restare nei propri panni. Lo difende Poggidone, che si rivela un avvocato poco concreto. E mentre Ares elenca a Raffaele le colpe degli umani, Eris lo sobilla da quel diavolo tentatore che è. L'imputato vorrebbe scappare e per farlo si inventa la più ridicola delle scuse: «Oddio, avevo dimenticato che ho un dentice in forno».
Niente da fare, naturalmente, la scusa anche in sogno proprio non regge: e infatti le due guardie lo bloccano. La dolce Athena appare al momento giusto per tranquillizzarlo. Ma, com'è solito fare a palazzo Palladini, Raffaele anche in sogno litiga con suo cognato e, preso dall'ira, gli tira un secchio d'acqua. Poco dopo si sveglia e si rimette al lavoro. C’è da lavare il cortile e poi...
E poi niente perché vede Renato, fradicio dalla testa ai piedi. Il secchio d'acqua glielo aveva tirato davvero: «Tra i ricordi più tragici di quella puntata - racconta Rispo - c'è il grande caldo che abbiamo dovuto sopportare. Meno male che non mi sono dovuto mascherare da antico greco. Quegli abiti erano terribilmente pesanti».
«Beato te - gli fa eco ridendo Honorato - io invece avevo addosso un vestito così caldo, ma così caldo, che avrei nettamente preferito essere un dio in costume...adamitico».
qui ci sn alcuni di upas premiati per i dieci anni della fiction
martina melani e serena rossi(carmen)
patrizio rispo
riccardo polizzi e patrizio rispo
serena rossi
LA TORTA
